Sale ed ambienti
Varcato il monumentale portale d’ingresso si accede all’ampia Corte d’onore del Castello Medioevale con l'imponente facciata interna in pietra calcarea e piperno (antica pietra vesuviana).
Sul lato destro, in fondo quasi ad angolo, sorge un antico pozzo datato 1380, di rilevante interesse nei suoi capitelli che mostrano i primi sentori del Rinascimento Italiano.
Nella Corte d’onore è possibile svolgere un cocktail di benvenuto, spettacoli medioevali, accoglienza con sbandieratori, etc…
Terrazza giardino
Si attraversa ora un passaggio ad arco nel bastione del Castello e si giunge ad una terrazza - giardino ove campeggia la torre orientale del maniero con vista dei Monti Lattari.
In questa terrazza giardino è possibile svolgere un aperitivo, rappresentazioni musicali o celebrazioni varie.
Discendendo ora per una monumentale scala in piperno in stile rinascimentale, si raggiunge un altro giardino ove si evidenziano: una peschiera con mascherone cinquecentesco zampillante; altra antica fontana con due forzuti putti che sorreggono uno stemma; un portale con Madonna e Gesù bambino. Infine, dal giardino ci affacceremo su uno strepitoso panorama sul Golfo di Napoli con Vesuvio.
Si discende ora attraverso un passaggio nel bastione di difesa risalente al ‘400 e si giunge ove era l’antico fossato in un rigoglioso giardino d’olivi con vista mare e Vesuvio e il jardin d'hiver che può ospitare fino a 300 persone servite a tavola.
Il rivellino, il ponte levatoio e la muraglia
Si risale ora all’interno delle mura medioevali e si giunge al Rivellino (costruzione militare caratteristica della seconda metà del ‘400, per la postazione delle artiglierie).
Percorso il rivellino e passato il ponte levatoio, si segue, soprattutto al fine di godere del paesaggio, il camminamento che, correndo sulla muraglia (in alcuni tratti alto 20 metri), poneva in comunicazione la rocca con la sua torre di scolta sulla riva del mare e costituiva un altro degli ingressi del castello, forse l’unico che venisse percorso in caso di pericolo, quando tutti gli altri accessi erano preclusi.
La muraglia crollò nella parte terminale, verso il mare, probabilmente nella metà del sec. XVIII; tuttavia la parte rimasta indenne è sufficiente per far valutare, a chi percorra l’intero camminamento, sia la grandiosità della muraglia (che fungeva da mura della città, ad occidente) e sia quanto il castello fosse vicino al mare (donde il nome di “Castello a Mare”), specie nei secoli scorsi, allorché non c’erano le banchine del porto ed il mare lambiva il piede del monte.
Si supera un cancello e si accede alla Sala dei camini. Sulla destra, la porta, risalente ai primi del ‘700, del forziere di una “universitas” (municipio) umbra. Sul lato sinistro della scala, che adduce ad un pensatoio, si notano graffiti medioevali di navi, che furono incisi con carbonella su intonaco fresco, presumibilmente da galeotti ristretti al castello.
Nella seconda sala, un camino rinascimentale, sulla cui cappa la data 1447. Sulla parete di destra due piccoli portali rinascimentali.
Giunti alla terza sala sul lato destro, altro camino rinascimentale, di mole inconsueta, nel quale il movimento e l’effetto decorativo sono ottenuti soltanto in virtù di cornici rettilinee.
Sullo stesso lato una grande tela cinquecentesca che rielabora, non tanto, come si reputerebbe a prima vista, l’esequie di san Bernardino da Siena, ma soprattutto i più celebri episodi della vita del Santo. Sotto il quadro, stalli di coro cinquecenteschi, cosi come anche il coro con “alzata” sito sull’altro lato. Sotto la scala, un seggio vescovile, riportante, nel pannello centrale, la riproduzione del bassorilievo di un quattrocentesco toscano.
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